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Di cosa tratta il Patto per la Parità di Genere

In tale documento si ricorda che Il “diritto alla parità di trattamento” è un diritto fondamentale riconosciuto dai Trattati dell’Unione Europea, profondamente radicato nella struttura sociale e culturale europea, indispensabile per lo sviluppo di quest’ultima e che rappresenta un obiettivo irrinunciabile.

L’art. 23 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea afferma che “la parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i campi”.

La parità di genere è inserita tra gli Obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo sostenibile: l’obiettivo 5 mira a ottenere la parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, l’eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti di donne e ragazze e l’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione.

Il Patto per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro” (o “Patto per la Parità di Genere”) è una dichiarazione di intenti, sottoscritta volontariamente da imprese di tutte le dimensioni, per la diffusione di una cultura aziendale e di politiche inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità. Essa rappresenta uno strumento concreto per l’attuazione di programmi di gestione della diversity.

Lo scopo dell’adozione di tale documento risiede nella necessità di dotarsi di un Patto per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro ed ha lo scopo di valorizzare il pluralismo e le pratiche inclusive in ogni ambito professionale, nonché di contribuire al successo e alla sostenibilità delle aziende, riflettendone la capacità di rispondere alle trasformazioni della società e dell’economia e all’universalità dei diritti di donne e uomini.

Aderendo al Patto, che verrà sottoscritto dalle Adsp, da Assoporti e dalle imprese portuali e condividendone i contenuti, si contribuisce al raggiungimento degli obiettivi in esso contenuti attraverso azioni concrete e positive.

La valorizzazione del benessere sui luoghi di lavoro, le attività volte a favorire le pari opportunità, la repressione di fenomeni di emarginazione o svalutazione dell’attività delle lavoratrici e dei lavoratori, l’eliminazione di ogni forma di violenza sessuale, morale e psichica sono fattori di qualità dell’azione amministrativa che contribuiscono a migliorare il livello dei servizi.

La sottoscrizione dei punti del Patto rappresenta un impegno volontario assunto dagli Enti e dalle imprese/aziende nei confronti dei lavoratori e della società.

Si tratta di adottare uno strumento moderno e incisivo per la promozione delle politiche attive e per la rimozione ed il superamento di ogni tipo di stereotipo e discriminazione nel mondo del lavoro.

È necessario realizzare un ambiente professionale che assicuri a tutte/i, pari opportunità e pari riconoscimento di potenziale e competenze individuali. Tale presupposto non rappresenta soltanto un atto di equità, di rispetto e di coesione sociale, ma contribuisce anche alla competitività e al successo dell’impresa/ente/istituzione. L’attenzione e la valorizzazione delle diversità divengono un vero e proprio fattore di successo e di indiscusso progresso culturale, sociale ed economico.

Un Patto per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro rappresenta quindi la modalità più concreta per gestire le risorse umane e finalizzarle a definire una prospettiva di sviluppo.

Si dà atto che vi è una urgente necessità di giungere alla parità di genere. È necessario, ad esempio, superare gli stereotipi di genere e fornire strumenti concreti per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Tale superamento passa necessariamente da un cambio di paradigma complessivo a partire dal linguaggio utilizzato, sia verbalmente che per iscritto, fino alla programmazione ed istituzione di servizi di welfare che tengano conto delle diversità.